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Intervista a Giulia Simone: dall'esperienza sulle navi da carico al passaggio alle navi da crociere

Nella seconda puntata della nostra rubrica Women Power abbiamo intervistato Giulia Simone, Secondo Ufficiale di Coperta per la Princess Cruises. Ci apre il suo mondo fatto di scelte sempre controcorrenti, dai sacrifici alle sfide che l’hanno portata dalle navi da carico a quelle da crociera.


1. Qual è stata la motivazione principale dietro la tua scelta di intraprendere una carriera nelle navi da crociera?


Per rispondere a questa prima domanda devo fare una premessa, la mia carriera è iniziata sulle navi da carico ed è lì che mi sono fatta strada per 6 anni prima di prendere la decisione di iniziare a lavorare sulle navi da crociera. Dopo 6 anni ho sentito la necessità di dare una svolta alla mia vita ed alla mia carriera e le motivazioni sono state molteplici. La prima in assoluto è stata quella di voler crescere per diventare un ufficiale professionalmente completo, poi ero stanca di condurre quella vita nonostante amassi il mio lavoro, ho iniziato ad avere problemi di salute legati allo stile di vita che avevo a bordo, ero quasi sempre l'unica donna dell'equipaggio, i commenti sessisti e gli insulti non mancavano mai, ma soprattutto ero stanca di dover lavorare il doppio di un uomo per dimostrare che ero tanto brava quanto lui.


2. Puoi condividere un momento significativo o un'esperienza che ti ha fatto capire che questo era il lavoro giusto per te?


Ho capito che questo era il lavoro giusto per me già dal mio primo imbarco, ricordo la passione con cui aiutavo il primo ufficiale Alberto nella caricazione, non mi stancavo mai di lavorare, lui mi spingeva sempre a dare il mio meglio ed io ero diventata la sua ombra, volevo rubargli il lavoro e diventare come lui. Il ponte di comando è sempre stato il posto in cui mi piaceva stare, volevo imparare il più possibile ed è sempre stata la finestra da cui guardavo il mondo. Ora Alberto è Comandante e lo ricordo sempre con molto affetto perché è anche grazie a lui che ho amato questo lavoro sin dall'inizio.


3. Essere un ufficiale di navi da crociera è spesso associato a un ambiente dominato dagli uomini. Come hai affrontato e superato le sfide legate al genere nella tua carriera?


Ad essere sincera ora che sono sulle navi da crociera sento molto meno questa disparità, nonostante ancora sia un ambiente prevalentemente maschile noi donne stiamo iniziando a farci strada nel mondo crocieristico e le compagnie sono dalla nostra parte. Non nego che ci sia ancora qualcosa da migliorare nella mentalità dei miei colleghi ma io sono stata molto fortunata negli ultimi imbarchi perché ho avuto un team di uomini meravigliosi che mi ha sempre supportato. Al contrario ho sofferto molto le sfide legate al genere quando ero sulle navi da carico, lì era una lotta continua, insulti gratuiti, accuse infondate, potevo essere brava quanto volevo sul lavoro ma a loro non interessava, ero una donna e come tale una poco di buono. Ho sofferto tanto tutto questo ed ho affrontato queste situazioni con tanta voglia di rivincita, non mi lasciavo scoraggiare, guardavo solo il mio obiettivo e forse un pò non credevo di essere abbastanza e sopportavo. Dalla mia parte però ho sempre avuto un carattere molto forte e non ho mai avuto paura di rispondere o far valere la mia posizione.


4. Quale è il ruolo specifico che svolgi a bordo della nave e quali sono le sfide e le soddisfazioni che comporta?


Il ruolo che ricopro attualmente è di Secondo Ufficiale di Coperta, sono il Senior Officer della mia guardia ed in quanto tale per 8 ore al giorno "guido" la nave ed ho tutte le responsabilità annesse alla navigazione e sicurezza. Le sfide sono giornaliere ed ogni giorno è sempre diverso dal precedente, non è facile essere un buon leader, avere un intera nave di 300 metri sotto controllo, pensare sempre avanti, non farsi trovare mai impreparato e gestire le emergenze. La sfida più grande per me è stata il passaggio da nave da carico a nave da crociera, il lavoro era completamente diverso ed io ho dovuto ricominciare da capo, rimettermi in gioco dopo 6 anni, ho avuto momenti di sconforto ma ora sono molto felice della mia decisione. In questo lavoro non sai mai cosa potrà succedere, non smetti mai di imparare, senti di star scalando una montagna che non finisce mai e ci sono dei giorni davvero duri in cui vorresti semplicemente mollare ma le soddisfazioni se ce la metti tutta arrivano e quando arrivano ti fanno sentire davvero al settimo cielo. Perché diciamo la verità condurre una nave con più di 4000 persone a bordo ti fa davvero paura ma allo stesso tempo è una soddisfazione enorme.


5. Quando eri bambina, avevi un sogno nel cassetto?


Forse sembra scontato ma da bambina il mio sogno era proprio questo. Ho sempre amato il mare e tutto ciò che ne faceva parte, da piccolissima mio Zio Nicola mi portava vicino gli scogli e mi insegnava ad andare sott'acqua ed è proprio lui che mi ha insegnato a non temere il mare ma piuttosto a volerne sapere sempre di più ed è anche lui che durante la mia carriera non mi ha mai fatto mancare il suo supporto. Già dalle scuole medie sapevo che avrei frequentato l'istituto Nautico, le persone intorno a me mi prendevano in giro per la mia decisione, quando dicevo che volevo imbarcare e diventare un ufficiale nessuno mi credeva, mi dicevano che facevo solo tante chiacchiere ma che poi ci avrei ripensato. Ed ora eccomi qui.

6. Le navi da crociera sono spesso considerate microcosmi di diversità culturale. Come gestisci la comunicazione e le relazioni interpersonali con un equipaggio così variegato?


Ho sempre adorato essere in contatto con così tante culture e nazionalità. Stringo spesso amicizie con altri membri dell'equipaggio perché amo confrontarmi con loro e scoprire di più sulle diverse culture. Trovo magnifico come così tante nazionalità (a bordo più di 40) riescano a lavorare insieme così armoniosamente. Per quanto riguarda la comunicazione è molto semplice per noi perché a bordo si parla solo ed esclusivamente inglese e tutti sono in grado di parlarlo. Per i rapporti interpersonali credo che la parola chiave sia RISPETTO, bisogna avere rispetto per gli altri e capire che quello che per noi può essere normale magari per loro non lo è, non essere invadenti e ricordarsi di essere gentili perché la gentilezza non va mai fuori moda.


7. Come gestisci l'equilibrio tra vita lavorativa e vita personale quando trascorri lunghi periodi lontano da casa?


Questa credo sia la domanda più difficile, gestire l'equilibrio tra lavoro e vita privata facendo questo lavoro non è per nulla facile. Purtroppo quella che facciamo non è una vita normale, siamo molto tempo lontano da casa, dai cari e dalla nostra famiglia, ci perdiamo i momenti più importanti e la vita va avanti anche senza di te. Per una donna tutto questo è ancora più difficile perché quando intraprendi questo lavoro sai già che sarà molto complesso avere una relazione o addirittura un giorno avere una famiglia. Ma io sono fiduciosa che presto le cose cambieranno e noi donne riusciremo a conciliare questo lavoro con la famiglia. Io personalmente cerco di passare tutto il tempo che ho a disposizione a casa con le persone a me care, cerco di costruire del tempo di qualità per compensare le mie lunghe assenze anche se so che spesso il tempo non è mai abbastanza. Ma i miei genitori e mio fratello sono la mia forza più grande, sempre lì ad aspettarmi a braccia aperte ed è forse proprio perché non ci vediamo spesso che apprezzi di più i momenti insieme.


8. Qual è l'aspetto più gratificante della tua professione e cosa ti motiva a continuare a lavorare nelle navi da crociera?


L'aspetto più gratificante della mia professione è sicuramente sentire la nave sotto le tue mani, averne il controllo ma anche avere la possibilità di poter crescere, di salire di grado e di diventare quello che vuoi solo con le tue forze. Inoltre poter girare il mondo con il proprio lavoro non è cosa da poco, ho sempre amato viaggiare e scoprire posti nuovi. La mia prima motivazione nel continuare parte dalle persone che hanno sempre creduto in me, quelle persone che hanno sostenuto ogni mio passo e che non posso permettermi di deludere, poi ovviamente la prospettiva di carriera che c'è sulle navi da crociera è veramente eccezionale. Ma soprattutto mi spinge la forte voglia di riscatto, la voglia di dimostrare al mondo che anche noi donne possiamo arrivare ai vertici perché ne siamo perfettamente in grado, la voglia di dare speranza alle ragazze che vogliono intraprendere questa carriera e la voglia di cambiare le cose e riuscire a fare la differenza. Non so se sarò mai in grado di fare davvero la differenza ma mi basterebbe essere d'aiuto ed incoraggiare le ragazze in questa professione.


9. Infine, quale consiglio daresti a chi sta considerando una carriera come ufficiale di navi da crociera, specialmente a donne che potrebbero sentirsi incerte riguardo a questo percorso professionale?


Alle donne che vogliono intraprendere questa carriera dico di non smettere mai di inseguire i loro sogni anche se hanno tutti contro, di non sottovalutarsi mai, di darsi importanza. Dico loro di non pretendere di essere trattate meglio sul lavoro solo perché si è donne ma di lavorare duramente e pretendere di essere trattate come gli uomini. Inoltre dico loro di rimanere unite perché l'invidia ci annienta, invece la forza delle donne unite è enorme. Siate professionali ed umili, armatevi di tanta voglia di imparare ed avrete tutte le carte in regola per andare avanti. Sognate in grande e non fatevi abbattere dagli ostacoli che incontrerete. Non abbiate paura di essere imperfette o di sbagliare, rivendicate la vostra indipendenza e non permettete a nessuno di dirvi cosa è meglio per voi.


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